Category: Proprietario (40)

Comproprietari

“Mio fratello e io siamo comproprietari di un immobile e vogliamo metterlo in locazione. Viviamo in due città diverse, per cui, per motivi pratici, mi sto occupando io di tutto. Mi chiedo: quando stipulerò il contratto sarà necessario che anche mio fratello sia inserito e che firmi? E per la registrazione come dovremo comportarci?”

La situazione riportata da questa nostra cliente è molto comune: può capitare in caso di comunione di beni fra i coniugi, fra fratelli, fra gli eredi.  Vediamo perciò come procedere.

In caso di immobile intestato a più proprietari, secondo la legge italiana è possibile che anche uno solo sia intestatario, e quindi firmatario, di un contratto di locazione. Lo ha ribadito anche la giurisprudenza con la sentenza numero 11136 del 4 luglio 2012 emanata dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Il contratto di locazione è perfettamente valido.

Il rapporto fra i comproprietari si inquadra nella fattispecie della gestione di affari altrui disciplinata anche dal Codice Civile dall’articolo 2028 e seguenti.
Dopo la stipula, i comproprietari non firmatari possono ratificare la locazione, diventando così legittimati a riscuotere il canone di locazione, ma anche obbligati ai doveri del locatore previsti dalla legge.

E per la registrazione?

In caso di contratto stipulato da un unico comproprietario, bisogna in ogni caso indicare anche i nominativi e i dati degli altri comproprietari, perché gli effetti fiscali della locazione si producono anche su di loro secondo le loro quote.
È possibile, infatti, indicare un soggetto che sia “locatore non presente in atto” al momento della registrazione.

E per la disdetta?

Esattamente come per la stipula, se sono rispettate tutte le indicazioni previste dalla legge 431/98, la disdetta può essere inviata da uno solo dei comproprietari ed è valida anche se non è stata firmata da tutti i gli altri.

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Adeguamento ISTAT per i contratti di locazione

Adeguamento ISTAT: l’indice torna positivo e sale.

Nei contratti di locazione, soprattutto quelli di lunga durata, quelli che non consentono ai locatori di aumentare il canone in corso di validità del contratto, la legge tuttavia prevede la possibilità che questi possano essere adeguati seguendo l’andamento dei prezzi al consumo. Si consente, quindi, nella pratica il cosiddetto “adeguamento ISTAT“, ovvero l’aumento del canone attraverso l’indice ISTAT.

Questa premessa è d’obbligo, in quanto, dopo molti anni di indici ISTAT negativi, che hanno fatto sorgere alcune domande di cui abbiamo precedentemente parlato, nel 2022 siamo di fronte ad un aumento dei prezzi al consumo, con un valore del 7,8% dalla rilevazione del mese di luglio e con una conseguente inflazione.

Rispetto ai contratti di locazione, quindi, ci potremmo trovare di fronte ad un aumento dei canoni dei contratti in corso, con diverse casistiche.

Cedolare secca

In primo luogo, va detto che tutti i contratti per i quali i proprietari hanno optato per la cedolare secca, non possono essere adeguati. È la norma che ha introdotto questa forma di tassazione a imporlo per tutta la durata della scelta dell’opzione. Sia che si tratti di contratti 4+4, o 3+2 a canone concordato o transitori, o a studenti universitari, in caso di cedolare secca non si può richiedere l’adeguamento ISTAT.

Cedolare secca o regime fiscale ordinario: due diverse possibilità riguardo l’ adeguamento ISTAT

Contratti a canone libero o concordati

Per il classico contratto 4+4, con il regime fiscale ordinario, occorre verificare quanto scritto al momento della stipula.
Può essere indicato un automatismo riguardo l’aggiornamento del canone o la facoltà di richiedere l’aggiornamento. In entrambi i casi si dovrà procedere in questo modo. Si identifica il tasso da applicare rispetto alla data di scadenza dell’annualità. Ad esempio, se l’annualità è scaduta il 31 luglio, si andrà a cercare l’indice ISTAT del mese di luglio se già pubblicato (altrimenti si applica quello del mese precedente) e si moltiplica per il canone annuale. La cifra verrà quindi divisa per i 12 mesi e si otterrà il nuovo canone adeguato.

La legge consente che nei contratti liberi la rivalutazione possa essere al 100% dell’indice ISTAT. Nei contratti a canone concordato, invece, la rivalutazione non può essere superiore al 75% del suddetto indice. Per cui, prima di effettuare il calcolo di cui sopra, andrà calcolato a quanto corrisponde il 75% dell’indice.

Contratti ad uso diverso dall’abitativo

Nel caso di contratti ad uso diverso dall’abitativo (locali commerciali, uffici, depositi ecc.) l’art. 32 della legge 392/78 stabilisce che questi possano essere adeguati in misura non superiore al 75% dell’indice ISTAT e solo su richiesta del locatore.
È previsto, tuttavia che se i contratti prevedano una durata minima superiore a quella prevista dalla legge (quindi maggiore di sei anni o nove in caso di strutture alberghiere), possa essere richiesto un adeguamento superiore al 75%.

In tutti i casi di adeguamento, è importante ricordare che per il pagamento delle imposte di registro nelle successive annualità, andrà indicato il nuovo canone rivalutato.

Le imposte di registro si calcolano sugli importi rivalutati

Cosa fare, quindi?

Gli aumenti, visto l’andamento dell’inflazione, potrebbero essere consistenti, per cui, se da un lato è assolutamente lecito chiedere l’applicazione dell’adeguamento, dall’altro potrebbe essere problematico per gli inquilini rispettare gli accordi economici.

Il nostro suggerimento è quello di prendere in considerazione la storia del rapporto di locazione e, come sempre, usare il buon senso.
Un fattore da considerare, ad esempio, sicuramente è la durata del contratto: da quanto tempo il canone è fermo e che tipo di rapporto (soprattutto di fiducia c’è con l’inquilino). Un’idea magari potrebbe essere quella di accordarsi su una cifra percentuale più bassa rispetto all’indice attuale. Sono tutte soluzioni che la legge permette, soprattutto tenendo conto che si tratta di decisioni che vanno a vantaggio dell’inquilino.

Se hai necessità di capire:
– se e come puoi adeguare il canone di locazione,
– il calcolo da fare,
– come pagare le imposte di registro,
contattaci e potremo esserti di aiuto.

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Casa da svuotare con il mercante

Mercante in casa” è la soluzione ad un problema che molti proprietari, ma anche inquilini si sono trovati ad affrontare. Cerchiamo di capirne di più.

Le case non sempre diventano proprietà dopo un acquisto. Capita che siano ereditate e capita che lo siano ancora piene di oggetti di vita vissuta. Mobili, suppellettili, elettrodomestici, abiti o intere librerie a volte anche di pregio, di cui nuovi proprietari non hanno bisogno nelle loro case, ma che non ritengono sia giusto gettare via, perché ancora in buone condizioni.

Inizia così un periodo nel quale, oltre agli adempimenti burocratici, alla decisione di cosa fare dell’immobile, nasce la necessità di svuotarlo per poterlo affittare o vendere. E questa non è una operazione facile, perché oltre agli aspetti pratici (chi chiamo, come mi organizzo, cosa butto, cosa regalo, cosa conservo, chi si occupa del trasloco ecc.) si aggiungono gli aspetti emotivi.

A Caserta c’è un’associazione che ha pensato ad un servizio che potrebbe essere utile in questi casi. Si tratta di “Passamano Caserta” e noi abbiamo fatto una chiacchierata con Anastasia Magliulo, una delle sue fondatrici e rappresentanti, per capire in che modo questa associazione possa aiutare i nostri clienti e non solo!

Domanda. Cos’è “Passamano Caserta”?
Risposta. “Passamano Caserta”, quello che noi definiamo “negozio – non negozio”, gestito dalla omonima associazione, è nato nel 2013, a Caserta, in Via V. Mazzola n.7, ed è improntato su due fattori principali:

  1. il riciclo ed il riuso di beni ed oggetti in buono stato, nell’ottica del non spreco e del rispetto dell’ambiente (le persone lasciano e/o prendono liberamente e senza alcun vincolo);
  2. il contributo, non un “prezzo”, che dipende dal valore soggettivo che viene dato all’oggetto e che viene corrisposto in modo libero e facoltativo.

È un progetto ispirato ad iniziative già realizzate in Austria e  in Germania, approdato in Italia, prima a Bolzano (“Passamano Bolzano” ) e poi  a Caserta, in un gemellaggio simbolico Nord-Sud, avente come filo conduttore la filosofia del recupero e del riutilizzo di beni.
Il nostro progetto registra un riscontro costante da parte di chi si impegna nella riduzione dei rifiuti partendo dal basso, ma che presta attenzione anche al risparmio, oggi più che mai, necessario in tantissime famiglie.

D. Quali attività organizzate per incentivare la filosofia del riuso?
R. Negli anni, in parallelo, diverse sono state le iniziative realizzate:
Svuota la Cantina, in allegria!”, aperta a privati cittadini che mettono a disposizione di terzi (anche attraverso il baratto ed il dono) beni ed oggetti che possono avere una seconda vita.
Swap party”, dedicato al baratto di indumenti in uno spirito di condivisione.
Laboratori di recupero e trasformazione di oggetti, per bambini in età scolare.
L’ultima iniziativa ideata, in ordine di tempo, è “Mercante in casa”.

Passamano Caserta

Lo staff di Passamano Caserta

D. Di cosa si tratta e come è nata ?
R. “ Mercante in casa” è un’idea nata dalla considerazione che l’assetto familiare degli ultimi anni si è molto modificato. Frequentemente i figli lavorano e vivono in altre città e purtroppo, alla morte dei genitori, si ritrovano con un appartamento ricevuto in eredità, spesso anche colmo di cose, dai mobili agli oggetti, agli indumenti, e questo può rappresentare, al di là di una situazione già di per sé piuttosto triste, anche un gravoso problema di ordine pratico da fronteggiare. Non rappresenta ovviamente l’unico caso, ma forse è quello più esemplificativo.
A questo punto subentriamo noi, aiutando materialmente i nuovi proprietari a liberare l’appartamento, cercando di dare nuova vita agli oggetti. Nella pratica “Mercante in casa” consente a persone interessate di acquistare i beni presenti negli appartamenti e che abbiano un valore di mercato, attraverso delle visite organizzate da noi.

D. Cosa fate, quindi?
R. In primis, noi facciamo una cernita tra le cose che hanno un valore di mercato oppure no. Dopodiché organizziamo le visite durante le quali beni ed oggetti di valore potrebbero essere acquistati da persone interessate, in un ragionevole lasso di tempo concordato tra le parti (questo primo passo può permettere di recuperare somme di denaro destinate, ovviamente, al proprietario/erede). Troviamo un modo, attraverso i nostri canali, di collocare anche gli oggetti non destinati alla vendita. Infine, trasportiamo tutto ciò che resta invenduto, o non collocato in altro modo, all’isola ecologica.

Con “Mercante in casa” sarà possibile liberare gli immobili dando nuova vita agli oggetti, vendendoli o regalandoli

D. Cosa devono fare i proprietari?
R. È molto semplice: dare a noi la possibilità, per avere un’idea dei beni presenti nell’abitazione e dei tempi di sgombero necessari, di fare almeno un sopralluogo preliminare. In linea di massima tutte le operazioni possono essere gestite da noi, in relazione alle diverse esigenze che verranno valutate di volta in volta ed eventualmente concordate in un accordo scritto. Dal momento dell’accordo, la collocazione degli oggetti e/o lo svuotamento della casa, non rappresenterà più un problema del proprietario e/o dell’erede.

D. È richiesto un impegno economico per i proprietari?
R. La nostra associazione richiede un contributo libero (tra l’altro fiscalmente deducibile) concordato tra le parti, che andrà a sostegno degli altri progetti di “Passamano Caserta”.

D. Un’ultima domanda, come possono contattarvi le persone interessate?
R. Intanto possono visitare la nostra pagina Facebook e seguire le nostre iniziative. In ogni caso è preferibile un contatto diretto o un  messaggio whatsapp a me al numero 331 289 14 16.

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Valutazione-immobiliare

Una delle parti più delicate del lavoro dell’agente immobiliare è la valutazione degli immobili da vendere o affittare.

La valutazione è il primo passaggio da compiere quando si vuole mettere sul mercato un proprio bene immobile, in quanto è fondamentale conoscere il valore intrinseco del bene, ma soprattutto come quel bene viene considerato dal mercato in un dato momento.

È molto frequente che ci venga richiesto di dare un prezzo orientativo, giusto per sapere all’interno di quali valori ci si potrebbe muovere, tuttavia noi abbiamo sempre ritenuto che fosse poco professionale estrarre i numeri come se stessimo giocando a tombola e tendiamo a sottrarci da queste valutazioni orientative.

Lo facciamo proprio perché la valutazione del bene è la base su cui appoggiano la scelta del target, dei canali in cui pubblicizzare la vendita o l’affitto e, ovviamente è la base della trattativa.

Qual è il processo di valutazione di un immobile?

Il sopralluogo
Occorre verificare lo stato, la distribuzione degli spazi, la luce, gli affacci, la distanza da altri palazzi, l’esposizione. Alcuni di questi aspetti emergono anche dai documenti, tuttavia il colpo d’occhio unito allo stato dell’immobile per intero è fondamentale.
Pavimenti, infissi interni ed esterni, sono gli elementi di un appartamento che spesso vengono cambiati e i possibili acquirenti hanno la necessità di capire quanto questi lavori andranno a impattare sulla spesa finale. Per questo motivo è fondamentale verificarne lo stato.

I documenti
Per una accurata valutazione è fondamentale visionare e studiare le planimetrie catastali degli immobili.
Attraverso le planimetrie si calcolano le metrature e, soprattutto, si verifica la corrispondenza con lo stato di fatto. Nel caso in cui questo non dovesse corrispondere, il venditore dovrebbe compiere tutti i passaggi necessari per arrivare a tale corrispondenza.

Dopo avere effettuato sopralluogo e lo studio delle planimetrie inizia l’analisi delle quotazioni immobiliari: i dati ufficiali vanno sapientemente confrontati con i dati di mercato.

Non si tratta solo di sommare, moltiplicare, dividere, cioè di compiere operazioni matematiche che alla fine producono un numero. Si tratta di aggiungere a questi numeri, la sensibilità e l’esperienza di chi svolge il lavoro di agente immobiliare.
Perché se per ogni proprietario il proprio bene è una reggia, ogni acquirente vuole fare l’affare, ma la conoscenza del mercato di riferimento è il discrimine.

Hai un immobile di cui vuoi conoscere il valore o desideri far valutare il tuo patrimonio immobiliare? Mandaci una mail a info@homingimmobiliare.it