Ogni periodo storico ha le sue tendenze, nell’arredamento e per la vita quotidiana, che rispecchiano ciò che accade nel mondo.
In questi ultimi due anni, il modo di vivere le nostre case è radicalmente cambiato: sono diventati spazi multifunzionali in cui lavorare, studiare, fare ginnastica. Dall’elogio delle città che non si fermano mai, con un luogo per fare ogni tipo di attività, siamo passati ad esaltare gli spazi casalinghi e i pregi del non dover mai uscire.
Tutto ciò ha avuto molti risvolti sociologici e psicologici, tuttavia l’attenzione degli esperti di interior design si è spostata sulla necessità della casa come luogo in cui ricostruire il proprio benessere fisico e mentale, il luogo in cui sentirsi al sicuro, il proprio rifugio in cui vivere con serenità anche i momenti più difficili.
È nata così la homefullness.
Homefullness è la parola utilizzata per la prima volta dalla storica culturale Tiffany Watt Smith e che può essere spiegata come il “piacere di arrivare nel luogo che sentiamo nostro” (vi ricorda qualcosa?). È chiaramente una parola nuova, ma era necessaria proprio perché rispetto a quanto accaduto a partire dal 2020, abbiamo vissuto sensazioni nuove, che non siamo stati in grado di descrivere. Si richiama alla pratica buddhista della mindfullness che attraverso pratiche meditative, insegna a vivere il presente come il tempo da accogliere, come casa e spazio in cui vivere per sentirsi a proprio agio. La homefullness si riferisce, quindi, alla sensazione di piacere, appartenenza, relax e sollievo che proviamo quando rientriamo a casa.
Per farci vivere al meglio la homefullness, è chiaro che la nostra casa deve poterla trasmettere.
E quali sono i principi di questa nuova tendenza?
Si chiama homefullness la tendenza dell’arredamento per il 2022
Ordine
È molto importante che la casa sia tenuta in ordine, perché la sensazione di tranquillità sparisce quando si rientra e si trova confusione. Il disordine è controproducente e disturbante, per cui il consiglio è di uscire di casa lasciandola esattamente come vorremmo ritrovarla al rientro.
Semplicità nell’arredamento
A prescindere dallo stile scelto, le case non vanno sovraccaricate di oggetti, mobili, quadri e qualsiasi altra cosa. Il discorso vale anche all’interno degli armadi e dei mobili. Non serve riempire la casa di arredi, anzi, bisogna praticare con costanza le regole del decluttering.
Senza voler diventare eccessivamente minimalisti, un’altra regola da seguire è quella di prediligere forme morbide, non spigolose, arrotondate.
Materiali e colori
I materiali da scegliere per l’arredamento e le suppellettili devono essere naturali, come legno, cotto e pietra. I tessuti devono essere di cotone, lino canapa, seta, juta e fibra di cocco.
Non bisogna dimenticare le piante, che oltre a contribuire a purificare l’aria e a riequilibrare i livelli di umidità, portano freschezza e un tocco di colore del tutto naturale. Non è un caso, infatti che il colore dell’anno scelto da Pantone sia very peri, un colore che richiama la filosofia dell’homefullness.
Insomma, dal ritrovare in un qualunque posto nel mondo tutto ciò che ti serve per farti sentire al sicuro a casa, coccolato, immerso nei confort, quello che i danesi chiamano hygge, alla personalissima sensazione che solo la tua casa può donarti.
Ti è piaciuto questo articolo? Se sì, condividilo!