Salva-Casa
Giu
26

Decreto Salva Casa: sanatorie e lievi difformità

Il Decreto Salva Casa D.L. n. 69/2024 è entrato in vigore il 30 maggio con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni.

Si tratta di un provvedimento voluto dal Ministero delle Infrastrutture con la finalità di semplificare le disposizioni in materia di edilizia e urbanistica. L’intento è quello di rilanciare il mercato delle compravendite e di consentire il recupero e la rigenerazione di edilizia, attraverso la regolarizzazione di quelle che vengono definite “lievi difformità”. Il punto di partenza della norma è da riscontrare nell’esigenza di “sanare” quelle difformità dovute all’introduzione di nuove norme, o quelle tanto lievi da non causare problemi strutturali agli edifici.

Quali sono le misure contenute nel decreto?

  • Si potranno mantenere le strutture amovibili realizzare per finalità sanitarie, assistenziali ed educative durante l’emergenza Covid.
  • Sarà possibile realizzare opere di protezione solare e in particolare: si potranno realizzare porticati senza la necessità di autorizzazioni specifiche; si semplificano le norme per l’installazione di tende da sole, tende a pergola con telo retrattile o protezioni solari mobili, purché non creino spazi chiusi.
  • Sarà sempre consentito cambiare la destinazione d’uso di un’unità immobiliare all’interno della stessa categoria catastale senza la realizzazione di opere, e fra alcune categorie funzionali specifiche. I Comuni avranno la possibilità di avvalersi di norme a riguardo.

Cosa è compreso nella locuzione “lievi difformità”?

Il decreto specifica che le “lievi difformità” sono:

  • difformità “formali”, derivanti da incertezza interpretativa della normativa rispetto allo stato legittimo dell’immobile;
  • quelle edilizie interne, risultanti da interventi risalenti nel tempo, difficili da comprovare al momento attuale;
  • difformità che avrebbero potuto essere sanate al momento della realizzazione e non più sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conformità”*.
Le norme “Salva Milano”

Per la conversione in legge del Decreto Salva Casa, la Lega ha già previsto degli emendamenti.
Superficie minima per l’abitabilità.
Il pacchetto di emendamenti presentati, prevede che, le dimensioni per considerare un immobile abitabile debbano passare dai 28 mq per i monolocali per una persona a 20 mq, e dai 38 mq per due parsone a 28 mq. L’altezza minima, se gli emendamenti dovessero passare, si abbasserebbe da 2,70 m (2,40 m per corridoi, disimpegni, bagni e ripostigli) a 2,40 m per l’intera superficie della casa. In questo modo sarebbero utilizzabili a fini abitativi, sottotetti e scantinati.
Estensione delle “tolleranze” costruttive.
Gli emendamenti prevedono la possibilità di sanare superfici realizzate in più rispetto a quanto autorizzato. Il 2% per gli immobili superiori a 500 mq al 5% per gli immobili di 100 mq.
“Salva Milano”.
Alcune indagini nel capoluogo lombardo si sono focalizzate su interventi edilizi autorizzati come ristrutturazioni (autorizzate con semplice SCIA), ma che si sono rivelati essere delle vere e proprie nuove costruzioni. Per questo motivo, sono adesso in pericolo di abbattimento.

 

*Il criterio della doppia conformità è quel criterio urbanistico per cui un proprietario che voglia regolarizzare il proprio immobile da una situazione di non conformità al progetto inizialmente autorizzato, deve dimostrare che l’immobile sia conforme alle norme urbanistico-edilizie sia al momento in cui sono stati eseguiti i lavori, sia al momento della presentazione della richiesta di sanatoria.

Aggiornamento

Il 24 luglio, con l’apposizione della questione di fiducia anche al Senato, è stato convertito in legge il Decreto Salva Casa.

Sono stati approvati gli emendamenti che prevedevano i nuovi standard abitativi (si potrà abitare in microcase e sottotetti), la cosiddetta “edilizia libera” che semplifica l’iter burocratico per alcuni lavori nelle abitazioni, le tolleranze costruttive.
Il “Salva Milano”, è stato invece ritirato e sarà probabilmente inserito in altri provvedimenti.

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