Con il passaggio al Senato, ieri 27 giugno, è stato convertito in legge il cosiddetto Decreto Crescita (D.L. n.34/2019).
Molte sono le misure racchiuse in questo provvedimento, ma cerchiamo di capire quelle che interessano il settore immobiliare.
Il decreto crescita e le novità per il settore immobiliare
- Abolizione dell’obbligo di proroga della cedolare secca.
Prima della conversione del Decreto Crescita, al momento della proroga del contratto, i locatori avevano l’obbligo di confermare la scelta dell’opzione della cedolare secca. In caso di mancata proroga, erano previste delle sanzioni economiche: 50€ in caso di ritardo inferiore ai 30 giorni rispetto alla scadenza dell’adempimento, 100€ in caso di ritardo superiore ai 30 giorni.
Eliminando l’obbligo, si elimina anche la sanzione. - Proroga del termine di pagamento dell’IMU e della TASI
Il termine per il pagamento dell’IMU e della TASI, passa dal 30 giugno al 31 dicembre. - Imposte sui canoni di locazione non percepiti.
Per i contratti di locazione ad uso abitativo stipulati a partire dal 2020, in caso di morosità dell’inquilino non occorrerà attendere la conclusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per non dover pagare l’IRPEF sui canoni non percepiti.
Basterà “la mancata percezione comprovata dall’intimazione di sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento”. - Deducibilità dell’IMU per gli immobili strumentali (il cosiddetto superammortamento)
È prevista nel decreto la deducibilità progressiva dell’IMU sugli immobili strumentali dei professionisti ed imprenditori. Queste le percentuali:
– 50% per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018
– 60% per i periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2020
– 70% per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2021
– 100% per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 - Credito d’imposta per spese di efficientamento energetico e contro il rischio sismico
I contribuenti che hanno diritto alle detrazioni per l’efficientamento energetico dei propri immobili o per la riduzione del rischio sismico, potranno scegliere, invece dell’utilizzo diretto delle stesse, un contributo di pari ammontare sotto forma di sconto sul prezzo dovuto al fornitore. Questi verrà rimborsato a sua volta con un credito d’imposta da usare in compensazione in cinque quote annuali dello stesso importo. - Esenzione TASI per i costruttori
Dal 1° gennaio 2022 saranno esenti dal pagamento della TASI, i fabbricati costruiti e destinati dai costruttori alla vendita, fintanto che permanga questa destinazione e non siano locati. - Abolizione IMU per immobili concessi in comodato e locati con canone concordato
Si abolisce l’obbligo di dichiarazione IMU per gli immobili concessi in comodato d’uso a parenti in linea diretta di primo grado (figli) e per gli immobili concessi in locazione con contratti a canone concordato. - Codice identificativo per gli affitti brevi
I proprietari di immobili destinati agli affitti brevi dovranno dotarsi di un numero identificativo della struttura. Si istituirà una banca dati presso il Ministero dell’agricoltura e del Turismo con gli elenchi di tutti i numeri identificativi da utilizzare in ogni comunicazione relativa ai servizi offerti all’utenza.
Decreto crescita, bene le misure sui canoni non percepiti
Un nostro plauso va certamente alla norma relativa alla sospensione del pagamento delle tasse sui canoni non percepiti, ma auspichiamo un allargamento della previsione anche ai contratti ad uso diverso dall’abitativo.
Positivi anche l’abolizione della proroga per l’opzione della cedolare secca e le previsioni sul superammortamento.