L’attenzione al cibo che mangiamo, negli ultimi anni, sta aumentando in modo esponenziale. Soprattutto in una terra come la nostra che da Campania Felix si è trasformata in Terra dei fuochi, con la conseguente scarsa fiducia sulla salubrità di quello che mettiamo nel piatto.
Ed è così che sempre più spesso si cerca di accorciare la filiera dell’acquisto, fino ad eliminarla completamente ricominciando ad autoprodurre il proprio cibo.
È nata, perciò, l’esperienza dell’orto in affitto che consente, a chi non possiede un terreno, di coltivare ciò che desidera tornando a mangiare il più sano possibile.
Quella che raccontiamo oggi è un’esperienza casertana, nata dall’idea di due ragazzi e che piano piano si è diffusa suscitando molto interesse. Parliamo degli orti di Hortum Meum.
Innanzitutto, chi siete e come è nata l’idea di questa esperienza degli orti in affitto?
Siamo due fratelli Alfonso ed Eduardo Oliva. Entrambi siamo laureati in architettura e proprietari di alcune terre. L’esperienza di Hortum meum è nata dopo aver visto un servizio televisivo in cui si parlava di orti cittadini; abbiamo fatta nostra quell’idea, modificandola con piccoli accorgimenti che l’hanno resa più adatta alla nostra realtà.
Da quanto tempo siete operativi?
Siamo operativi da circa un anno.
Quante persone hanno aderito?
Hanno aderito al progetto circa una quarantina di persone e quindi, affittato un numero soddisfacente di orti.
Quanto è grande il vostro terreno?
Il terreno su cui insiste la nostra attività è di circa 10.000 mq (1 ettaro).
Quali sono le dimensioni di ogni orto?
Ogni orto misura 80 metri quadrati.
Le persone coltivano da sole il proprio orto oppure ci sono uno o più agricoltori che coltivano gli orti per gli altri?
Ci sono due formule possibili.
Nella prima l’affittuario coltiva autonomamente il proprio pezzetto di terra, consigliato in tutto e per tutto da noi: dall’acquisto delle piantine, alla semina ed infine al raccolto.
Nella seconda formula l’affittuario, con una sovratassa, acquista solo le piantine ed al resto pensiamo noi. L’affittuario viene a raccogliere i suoi prodotti, ma allo stesso tempo può venire a stare da noi quando vuole ed usufruire delle aree in comune verdi.
Ognuno sceglie cosa coltivare oppure ogni orto è coltivato nello steso modo?
Ognuno sceglie cosa coltivare in base ai propri gusti, ma la regola di base è che non deve essere usato alcun tipo di pesticida o concime che non sia annoverato nella cultura biologica.
Cosa si coltiva?
Si coltivano tutti gli ortaggi che abbiamo sulle nostre tavole, seguendo le stagioni.
Chi si occupa dei semi?
Noi non ci occupiamo né di semi né di piantine. Queste vengono acquistate altrove. Abbiamo alcuni rivenditori di fiducia che consigliamo ai nostri “contadini”, ma sono comunque liberi di acquistare dove preferiscono.
L’esperienza di Hortum meum, dall’idea di una trasmissione televisiva alla realizzazione dell’ orto nella nostra città
Nei vostri orti vengono messi a disposizione gli attrezzi per coltivare?
Ogni “contadino” acquista e ha i propri attrezzi che può decidere di lasciare presso il campo o portare a casa.
Qual è la richiesta più curiosa che vi è stata fatta?
La richiesta più curiosa che abbiamo avuto è stata quella di chiudere completamente l’orto come se fosse una trincea!
Avete anche animali da cortile (galline, conigli ecc)?
Abbiamo un allevamento di galline ovaiole. Negli orti non sono ammessi animali domestici, perché le feci potrebbero essere dannose per le coltivazioni, ma anche per una questione di ordine.
Quante esperienze come la vostra ci sono a Caserta?
A Caserta siamo l’unica esperienza di orto in affitto.
Qual è la tipologia di persone che affittano i vostri orti?
Non c’è una figura tipica. Abbiamo a che fare con qualsiasi tipo di persona: dal giovane di 25 anni al signore di 70. Certo è che tutti devono essere mossi dal desiderio di impegnarsi, di mangiare prodotti genuini e di qualità, riducendo il più possibile la filiera alimentare.
Si crea uno scambio di prodotti coltivati oppure alla fine ognuno tiene i propri prodotti?
Può crearsi uno scambio di prodotti tra ortolani, ma per la nostra esperienza, di norma ognuno tiene ciò che ha coltivato.
Che tipo di contratto di locazione ci vuole per poter affittare un orto?
Non c’è alcun contratto. Abbiamo costituito un’associazione, per cui c’è una quota associativa per essere membri e soci.
Accanto agli orti in affitto, esiste in alcune città anche l’esperienza degli orti sociali
Avete ancora spazi liberi?
Al momento abbiamo ancora spazi liberi. Speriamo ancora per poco però!
Quanto costa essere socio della vostra associazione e quindi prendere un orto da voi?
La quota associativa è di 40,00 € mensile.
Nel caso qualcuno volesse mettersi in contatto con voi, come dovrebbe fare?
Attraverso i nostri canali social (abbiamo un pagina di Facebook e un profilo Instagram) che gestiamo quotidianamente.
A questa esperienza di orto privato in affitto, si affianca quella degli orti sociali che si sta diffondendo anche nei nostri territori, grazie ad una rete di associazioni che ne promuovono lo sviluppo.
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